Il Documento di Economia e Finanza 2023 approvato martedì scorso dal Consiglio dei Ministri e trasmesso al Parlamento tratteggia anche gli scenari di lungo periodo della sostenibilità del debito pubblico italiano.La demografia fa la parte del leone, poiché l’invecchiamento della popolazione porta a una diminuzione della popolazione attiva e a un aumento della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria.
Lo scenario base ipotizzato nel DEF prevede: una speranza di vita al 2070 pari a 87 anni per gli uomini e a 90,9 anni per le donne;un tasso di feconditàal 2070 pari a 1,52;un flusso netto di immigrati di circa 213 mila unità medie annue, con un profilo crescente fino al 2025 e decrescente successivamente. C’è, però, anche un’”analisi di sensitività” del rapporto Debito Pubblico/PIL al variare di questi singoli fattori rispetto all’ipotesi di base, analisi che evidenzia quanto sia rilevante l'impatto positivo dell’immigrazione.
“La transizione demografica – si legge nel DEF - è una delle sfide più rilevanti che l’Italia dovrà affrontare nel corso dei prossimi decenni. Assume particolare importanza valutare distintamente l’impatto delle principali determinanti dell’evoluzione demografica: i) il graduale aumento della speranza di vita alla nascita, di circa 2 anni nel 2070; ii) la progressiva riduzione del tasso di fertilità del 20 per cento a partire dal 2020; e iiia) e iiib) riduzione/aumento pari al 33 per cento del flusso netto di immigrati rispetto all’ipotesi di base.
Nella Figura IV.5 è riportata l’evoluzione del debito nel lungo periodo a seguito dell’alterazione delle ipotesi sulle variabili demografiche di longevità e fertilità. Lo scenario i) non modifica di molto le previsioni del debito pubblico su PIL dato l’incremento graduale del parametro e la reattività della spesa pensionistica ad esso; tuttavia, si osserva che un aumento della speranza di vita, generando un incremento della popolazione, porta a un miglioramento del rapporto debito/PIL rispetto al baseline per via dell’effetto positivo sulla crescita. Per contro, ipotizzando una progressiva riduzione del tasso di fertilità (scenario ii) si osserva un incremento del rapporto debito/PIL nel lungo periodo.
L’esercizio di sensitività proposto nella Figura IV.6 mostra i risultati relativi ai due scenari alternativi e simmetrici iiia/iiib. Si osserva un impatto particolarmente rilevante, in quanto, data la struttura demografica degli immigrati che entrano in Italia, l’effetto è significativo sulla popolazione residente in età lavorativa e quindi sull’offerta di lavoro. Il rapporto debito/PIL nei due scenari alternativi a fine periodo arriva a variare rispetto allo scenario di riferimento di oltre 30 p.p”.