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18 gennaio 2023

Frontiere esterne UE, nel 2022 oltre 300 mila gli attraversamenti irregolari di migranti e rifugiati


I dati Frontex rilevano che circa la metà degli attraversamenti avvengono lungo la rotta balcanica

Nel 2022, secondo i calcoli preliminari  dell’Agenzia Europea Frontex, sono stati rilevati circa 330 000 attraversamenti irregolari alle frontiere esterne dell'UE. Si tratta del  numero più alto registrato dal 2016 e in aumento del 64% rispetto all'anno precedente.

Dopo il minimo indotto dalla pandemia nel 2020, il 2022 è stato il secondo anno consecutivo con un forte aumento del numero di ingressi irregolari. La rotta dei Balcani occidentali rappresentava quasi la metà del totale, con 145.600 attraversamenti (+ 136% rispetto al 2021). Siriani, afgani e tunisini insieme hanno rappresentato il 47% dei rilevamenti nel 2022. Il numero di siriani, pari a 94.000 è quasi raddoppiato.

Le donne hanno rappresentato meno di uno su dieci dei rilevamenti, mentre la percentuale di minori segnalati è leggermente diminuita a circa il 9% di tutti i rilevamenti.

Il numero non tiene conto dei 13 milioni di attraversamenti compiuti da persone in fuga dall’Ucraina a partire dal 24 febbraio.

Considerando le “rotte” migratorie principali, dopo la rotta Balcanica, troviamo la rotta del Mediterraneo centrale verso Italia e Malta con 102.500 attraversamenti (+ 51%). Egiziani, tunisini e bengalesi sono state le prime tre nazionalità in un anno che ha visto il maggior numero di arrivi dalla Libia dal 2017 e il maggior numero dalla Tunisia nella storia recente. Lungo questa rotta, si conta anche il maggior numero di morti e dispersi, La stima minima dei rifugiati e migranti morti e dispersi nel Mediterraneo supera nel 2022, secondo i dati OIM le 1.300 unità.

In netta flessione, invece, nel 2022 sia l’itinerario atlantico verso le Canarie, con 15.500 attraversamenti (-31%;) sia  il settore del Mediterraneo occidentale, dove gli attraversamenti “irregolari” sono stati 14.600 (-21%). Poco più di 6.000, invece, gli attraversamenti segnalati sulla militarizzata frontiera di terra orientale, in particolare quella con la Bielorussia; anche qui nel ’22 si è osservato un netto calo, – 25% in rapporto al ’21.

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