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05 aprile 2022

Comporre il puzzle del ca-po-ra-la-to per organizzare la risposta delle istituzioni e della società


Prosegue il ciclo di incontri tematici del Tavolo regionale campano, insediatosi lo scorso 13 dicembre

La Regione Campania è partner dei Programmi “Su.Pr.Eme. Italia - Sud Protagonista nel superamento delle Emergenze in ambito di grave sfruttamento e marginalità degli stranieri regolarmente presenti nelle cinque regioni meno sviluppate”, finanziato a valere sugli AMIF Emergency Funds della Commissione Europea - DG Migration and Home Affairs, e “P.I.U. Su.Pr.Eme. - Percorsi Individualizzati di Uscita dallo sfruttamento”, cofinanziato dall’Unione Europea e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione, nell’ambito del PON Inclusione Fondo Sociale Europeo 2014-2020.

Tra le attività di governance promosse dal Programma Su.Pr.Eme. è prevista l’istituzione del Tavolo regionale di Contrasto al Caporalato a cui, coerentemente con gli indirizzi normativi europei e nazionali, partecipano - quali componenti stabili - i referenti di tutte le istituzioni e degli organismi pubblici coinvolti nei vari livelli del processo di prevenzione e contrasto. La Regione Campania lo ha istituito con la Delibera di Giunta n. 284 del 30 giugno 2021, riconoscendo al Tavolo la facoltà di attivare sessioni di incontro e discussione aperte alla partecipazione degli enti del terzo settore attivi nella gestione di interventi di contrasto allo sfruttamento lavorativo, come declinazione sperimentale sui territori di quel modello proposto da Unione Europea e Governo, e incardinato sulle politiche regionali.

Il Tavolo Regionale si è insediato il 13 dicembre 2021 e proseguirà l’attività attraverso cinque incontri tematici (qui il programma) che intendono rappresentare momenti di approfondimento comune nella finalità di interrogare i territori, orientare in senso costruttivo e dialogico il confronto, costruire e rafforzare relazioni e meccanismi virtuosi, creare spazi collettivi e costanti di governance elaborativa tra tutti gli attori del processo, attivare filiere ed azioni di cambiamento ad approccio multidisciplinare e pluridimensionale.

Il primo degli incontri si è tenuto il 23 febbraio in modalità virtuale, ed ha affrontato il tema “Conoscere i territori. CAmpania inclusiva: cosa dicono i dati? Analisi del territorio campano tra immigrazione e sfruttamento lavorativo”.

Il secondo appuntamento, dal titolo “Il contrasto istituzionale. POlitiche di contrasto: quali e attuate da chi? Normativa, azioni, programmi, progetti, servizi per l’emersione, la tutela e la prevenzione” è calendarizzato per martedì 5 aprile con inizio alle ore 15:00.
La conduzione degli incontri è focalizzata sull’identificazione delle strategie comuni di prevenzione e contrasto del Caporalato utili a consolidare le azioni realizzate a livello territoriale e nazionale. Al fine di potenziare lo scambio fra i partecipanti saranno restituiti a tutti i risultati dell’incontro, che a conclusione del percorso confluiranno in una pubblicazione di sintesi/dossier tematico, con l’analisi del modello di governance regionale e proposte/raccomandazioni di policy sul fenomeno del grave sfruttamento lavorativo.

I lavori del Tavolo Regionale si inscrivono nella logica di collaborazione interistituzionale e di raccordo con il Tavolo nazionale e con gli indirizzi programmatici delineati nel Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura, oltre ad essere l’occasione per implementare le “Linee-Guida nazionali in materia di identificazione, protezione e assistenza alle vittime di sfruttamento lavorativo in agricoltura”.

Con questo ciclo di incontri tematici, quale momento fondativo di relazioni e di reciproco riconoscimento tra gli attori in campo, la Regione Campania, raccogliendone le rispettive rappresentazioni, intende “comporre il puzzle del caporalato”, come fenomeno multidisciplinare e pluridimensionale che si vuole conoscere, indagare, analizzare, concentrandosi non tanto e non solo sul tema in sé, ma sull’intero processo trasformativo, affinché dall’iniziale complessità e diversità di codici, linguaggi, punti di vista si creino le condizioni per traguardare una visione comune e cantierabile in un “modello campano” di governance e meccanismi virtuosi, operativi, agiti da persone.

 

 

         



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