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27 luglio 2021

"Migration Stories. Linguaggi, culture, identità"


Voci ed esperienze di migranti per una nuova narrazione pubblica sulle migrazioni

Migration Stories. Linguaggi, culture, identità (Carocci, 2020) è il risultato di una serie di seminari tenutisi tra il 2018 e il 2019 a Roma, presso la Biblioteca “Guglielmo Marconi” del CNR, organizzati e orchestrati da Maria Eugenia Cadeddu (autrice anche del libro), primo ricercatore CNR oggi impegnata sui temi del plurilinguismo e delle migrazioni contemporanee. Una serie di incontri che hanno avuto l’obiettivo manifesto di mettere in luce i limiti di una narrazione pubblica sulle migrazioni nella quale troppo poco spesso sono chiamati a esprimersi i reali protagonisti del fenomeno migratorio - i quali, prima di essere migranti, sono donne e uomini che fanno ora parte delle nostre comunità: “Nell’ambito [della] mia esperienza […] - scrive Cadeddu - ho spesso notato come in Italia i migranti siano poco presenti fra relatori e fra il pubblico nelle manifestazioni di carattere scientifico o istituzionale su temi migratori o siano altrimenti delegati, nelle medesime occasioni, a svolgere funzioni di mera testimonianza, per lo più complementari a tesi esposte da altri. In tali contesti, la loro partecipazione al discorso pubblico e sulle migrazioni può risultare marginale, circoscritta, preconfezionata, se non addirittura nulla”. Un discorso che, supportato da studi di ricerca come i rapporti annuali dell’Associazione Carta di Roma, può essere esteso anche al settore della comunicazione e dei media. È così che la nostra percezione dei migranti viene arbitrariamente ridotta soltanto ad alcuni aspetti del loro vissuto e della loro persona, in particolare quelli legati ai temi degli sbarchi e dell’accoglienza, ai numeri delle richieste di asilo e dei rimpatri, alla necessità di salvaguardare i diritti umani e insieme garantire legalità e sicurezza. Si tratta, naturalmente, di questioni fondamentali, ma che non definiscono la totalità dei fenomeni migratori né sono rappresentative dello scenario italiano, il quale presenta circa duecento nazionalità differenti, “per cui risulta necessario non limitare gli spazi argomentativi e tenere invece presenti visioni e prospettive diverse”, mettendo al centro le variegate voci ed esperienze degli stessi migranti. Attraverso un attento lavoro di ricerca, sempre supportato da fonti statistiche, Cadeddu analizza anche la percezione dei migranti che viene a formarsi a partire dalla disinformazione, fautrice di stereotipi e pregiudizi, di cui il tema migratorio, a volte anche per ragioni strumentali, è spesso vittima.

È per ampliare questa percezione, limitata se non addirittura distorta, per permettere alla conoscenza di non fossilizzarsi sui soliti aspetti eclatanti o addirittura trasformarsi nelle cosiddette fake news (il libro si apre con un aneddoto divertente e al tempo stesso sconfortante che mostra la facilità con cui le notizie false viaggiano da una bocca all’altra, oggi ancora di più attraverso la rete) che nasce Migration Stories, uno spazio dedicato a momenti di incontro nei quali un ricercatore e un migrante raccontano la propria storia in un dialogo orizzontale, condividendo pezzi di vita che raramente troverebbro spazio in altri contesti pubblici. I veri protagonisti del libro sono infatti, tra ricercatori e donne e uomini che hanno compiuto un percorso migratorio: Marco Accorinti, Navid Azimi Sajadi, Fioralba Duma, Rosanna Godi, Sabine E. Koesters Gensini, Cristina Marras, Haregewoin Mekonnen Damtew, Tatiana Nogailic, Claudia Pecoraro, Romulo Sabio Salvador, Angela Spencer Teque, Yvonne Tangheroni Ingabire.





La pagina dedicata al libro.



 

 

         



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