HomeRicerca NewsIl Parlamento Europeo chiede nuovi canali legali per lavoro



21 maggio 2021

Il Parlamento Europeo chiede nuovi canali legali per lavoro


I deputati chiedono nuove regole per rispondere alle carenze di forza lavoro e competenze, anche per i meno qualificati. Risoluzione

Una legislazione UE sulla migrazione legale attirerebbe i lavoratori, indebolirebbe i trafficanti di esseri umani, faciliterebbe l'integrazione e incoraggerebbe una migrazione più ordinata. È quanto sottolinea il Parlamento Europeo, in una risoluzione non legislativa su "Nuovi canali per la migrazione legale di manodopera" adottata ieri con 495 voti favorevoli, 163 contrari e 32 astensioni.


Secondo i deputati, "le politiche dell'UE e nazionali in materia di migrazione legale dovrebbero concentrarsi sul fornire una risposta alle carenze dei mercati del lavoro e delle competenze", tenendo presente l'invecchiamento della popolazione e la contrazione della forza lavoro. Il PE chiede che la legislazione in vigore sia rivista e che il campo di applicazione sia più ampio, dato che attualmente copre soprattutto i lavoratori altamente qualificati (o altamente retribuiti) e le multinazionali, mentre solo la direttiva sui lavoratori stagionali si rivolge alla migrazione meno retribuita.

Nel testo viene sottolineato il ruolo importante delle rimesse e i benefici che una migrazione sicura, regolare e ordinata comporta sia per i paesi d'origine che per quelli di accoglienza. Riconoscendo i rischi connessi alla “fuga dei cervelli” per i paesi di origine, i deputati suggeriscono di promuovere la migrazione circolare, dove il migrante ritorna dopo un certo periodo di tempo nel suo paese e potrebbe poi ripartire per ragioni di lavoro. A questo scopo, la Commissione dovrebbe analizzare l'approccio adottato da altri paesi, come un sistema a punti.

Per una risposta più efficiente ai bisogni o alle carenze di manodopera sui mercati nazionali, i deputati propongono di sviluppare un bacino di talenti e una piattaforma di corrispondenza a livello europeo, che possa coprire tutti i settori e i livelli di occupazione e che funga da sportello unico per i lavoratori non UE, i datori di lavoro UE e le amministrazioni nazionali. Suggeriscono, inoltre, di permettere ai lavoratori stranieri di trascorrere periodi più lunghi lontano dal paese ospitante senza perdere il lavoro, in modo da poter viaggiare più facilmente verso i loro paesi d'origine.

Nella risoluzione si raccomanda, infine, di facilitare e accelerare la valutazione e il riconoscimento di diplomi, certificati e altre qualifiche professionali. Ciò rafforzerebbe la mobilità intra-UE, che, a sua volta, può contribuire agli aggiustamenti del mercato del lavoro e alla crescita economica generale nei paesi dell’UE.

Fonte: Parlamento Europeo