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21 maggio 2021

21 maggio, Giornata Mondiale della Diversità Culturale


“Patrimonio dell’umanità, necessaria quando la biodiversità per qualsiasi forma di vita”

"Fonte di scambi, d'innovazione e di creatività, la diversità culturale è, per il genere umano, necessaria quanto la biodiversità per qualsiasi forma di vita. In tal senso, essa costituisce il patrimonio comune dell'Umanità e deve essere riconosciuta e affermata a beneficio delle generazioni presenti e future”.

È quanto si legge nel primo articolo della Dichiarazione Universale sulla Diversità Culturale adottata dall’Unesco nel 2001. Un anno dopo, l’assemblea Generale delle Nazioni Unite decise di celebrare ogni 21 maggio la Giornata Mondiale per la Diversità Culturale, per il Dialogo e per lo Sviluppo, riconoscendo la necessità di “promuovere il potenziale della cultura come mezzo per raggiungere prosperità, sviluppo sostenibile e una pacifica coesistenza globale”.

Questa Giornata, scrive oggi l’Unesco, “è l’occasione per promuovere la cultura e sottolineare l’importanza della sua diversità come agente di inclusione e di cambiamento positivo. Rappresenta un'opportunità per celebrare le molteplici forme della cultura, da quella tangibile e intangibile, alle industrie creative, alla diversità delle espressioni culturali, e per riflettere su come queste contribuiscono al dialogo, alla comprensione reciproca e ai vettori sociali, ambientali ed economici della sostenibilità".

La Direttrice Generale dell’Unesco Audreay Azoulay ricorda in un messaggio l’impatto durissimo dell’emergenza Covid 19 anche su questo fronte, con la chiusura dei musei e la cancellazione di festival, concerti e altri eventi. "Eppure – sottolinea - abbiamo bisogno della diversità culturale più che mai; dobbiamo guardare il mondo da diverse prospettive. La pandemia ci ha anche ricordato fino a che punto la cultura è un bene comune, aprendo orizzonti e fornendo alle nostre società connessione e significato, rendendole meno solitarie e più inclusive, per questo dobbiamo aiutarla a riprendersi, in tutta la sua forza e diversità”.