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18 maggio 2021

Finalmente una casa per Seydou e Idrissa


A Taurianova (Rc) la signora Maria ha messo a disposizione la sua abitazione aderendo all’Agenzia sociale per l’abitare del progetto Su.Pr.Eme

Seydou e Idrissa sono due migranti provenienti dal Mali. Hanno un permesso di soggiorno e un lavoro. E da qualche settimana abitano nella casa che la signora Maria ha messo a loro disposizione aderendo all’Agenzia sociale per l’abitare, che rientra nell’ambito del programma interregionale Su.Pr.Eme. – Sud Protagonista nel superamento delle Emergenze finanziato dal Fondo Asilo Migranti Integrazione (FAMI) emergenziale della Commissione Europea.

Agenzia sociale per l’abitare è il progetto di inserimento socio-abitativo promosso dal Consorzio Macramè di Reggio Calabria in collaborazione con il comune di Taurianova per fronteggiare l’emergenza abitativa dei migranti regolari che vivono nelle baracche di Contrada Russo. Ha l’obiettivo di ridurre l’emarginazione sociale, di promuovere l’inclusione e favorire forme di accoglienza diffusa. Al progetto possono aderire tutti i proprietari di case sfitte e abitabili nel comune di Taurianova, disponibili a concederle in locazione. Grazie alle garanzie, alle agevolazioni economiche e sociali, ai voucher integrativi che il Comune offre, i proprietari possono mettere a disposizione con tranquillità la propria casa, avere la certezza di un reddito, sperimentare in prima persona un progetto innovativo di accoglienza. L’Agenzia sociale per l’abitare accompagna i proprietari alla stipula del contratto di affitto a canone concordato e cura l’inserimento dei migranti.


Sportello informativo Agenzia sociale per l'abitare - Noemi Asciutto e Drissa Diarra, il tecnico e il mediatore culturale di progetto presso l'Officina della solidarietà (ex giudice di pace) a Taurianova

«Quando mi hanno parlato del progetto portato avanti dal Consorzio Macramé e delle condizioni in cui vivono i giovani migranti, la mia mente è andata indietro a tanti anni fa quando a cercare fortuna in una terra lontana erano i nostri concittadini. La mia famiglia di origine e quella di mio marito - racconta la signora Maria, proprietaria della casa concessa in affitto a Seydou e Idrissa - hanno vissuto il dramma dell'emigrazione. Mia madre, mio fratello e mia sorella, più di 50 anni fa, sono emigrati in Australia e là hanno dovuto lottare per ottenere una vita dignitosa. Per questo non potevo voltarmi dall'altra parte nel vedere questi ragazzi. Mi auguro che il mio gesto sia imitato da altri miei concittadini».

“Casa Tarcisia”, si chiama così la prima casa di Agenzia sociale per l’abitare, in omaggio a suor Tarcisia Rizzo che per prima concepì e mise in pratica il sistema delle adozioni a distanza. «Il nome è stato scelto - spiegano Noemi Asciutto e Drissa Diarra, rispettivamente il tecnico e il mediatore culturale dell’Agenzia - con l’augurio che possa servire da stimolo e incoraggiare altri cittadini ad aderire al progetto».

Ad arredare la casa ci ha pensato un gruppo di cittadini che ha sentito la necessità di attivarsi e fare qualcosa di concreto per rendere confortevole l’abitazione di Seydou e Idrissa. Andrea, Pasquale, la signora Grazia, Yazmin che hanno donato dei mobili (arredi per la camera da letto, un mobile appendiabiti d’ingresso, un frigo, la lavatrice e alcune stoviglie). Il signor Francesco che si è adoperato per ripristinare il mobile credenza e i due mobili contenitori, Davide che si è occupato di caricare e trasportare in discarica il materiale inidoneo, trasportare e collocare gli arredi. E poi l'avvocato Annamaria che ha garantito supporto legale credendo nel progetto sin da subito. Alla base un forte intento umanitario, il segnale di una comunità che ha fatto propria la parola umanità dandole un significato e un valore profondi.


La consegna dei voucher messi a disposizione dal Comune di Taurianova alla signora Maria

Infine, il 5 maggio la consegna ufficiale della casa e dei voucher integrativi messi a disposizione dal Comune di Taurianova a supporto del canone di affitto.
Al momento della consegna erano presenti il sindaco di Taurianova Rocco Biasi, gli assessori all’immigrazione Maria Fedele e alle politiche sociali Angela Crea, il responsabile dell’area Welfare Andrea Canale, Noemi Asciutto e Drissa Diarra, rispettivamente il tecnico e il mediatore culturale di Agenzia sociale per l’abitare.

Seydou arriva in Italia nel 2018, Idrissa nel 2016. Entrambi sono partiti dalla Libia con un barcone. Poi Contrada Russo, dove hanno vissuto in una baracca di legno e plastica. Ora vivono a San Martino, una frazione di Taurianova, dove hanno la residenza. Dalla baracca alla casa.

«Sono molto contento di vivere qui. Da quando mi sono trasferito in una casa è migliorata anche la mia salute e lavoro meglio. Sono molto grato nei confronti della proprietaria che ha dato casa a noi africani. Adesso mi sento più accolto e mi piace vivere in città. Non abbiamo ancora conosciuto i vicini ma siamo molto tranquilli» dice Seydou.


«Non ero riuscito a trovare una casa prima anche se lavoro e posso pagare l’affitto. Le persone pensano male di noi. Non pensiamo di prendere una casa senza pagare l’affitto o fare qualcosa di brutto. Di fare danni. Il mio datore di lavoro ha provato ad aiutarmi a trovare una casa ma senza riuscirci. Mi piace lavorare con gli italiani e lo preferisco perché è l’unico momento di integrazione», continua Idrissa.

«Seydou a stento alzava la testa. Quando ha capito che gli davamo una casa si percepiva l'emozione, la commozione nei suoi occhi. Nel momento in cui siamo andati a prenderli e hanno raccolto i pochi vestiti che avevano e poi hanno salutato tutti gli altri, l'emozione è stata veramente bellissima. Certo è durata poco perché mi sono girata e ho incontrato lo sguardo dei prossimi in lista di attesa che attendono anche loro di provare la stessa emozione che hanno provato Seydou e Idrissa» ricorda Noemi, che li ha accompagnati nella baraccopoli per il trasloco.

Agenzia sociale per l'abitare è l’esempio di come una nuova integrazione si può fare nonostante possa sembrare complesso e difficile. Che le istituzioni, il terzo settore e la società civile possono collaborare insieme in modo positivo e virtuoso. Che due migranti accolti che si sentono parte di una comunità sono il vero valore aggiunto al di là del colore della pelle e delle differenze.


Il giorno della consegna ufficiale di "Casa Tarcisia" alla presenza delle Istituzioni