HomeRicerca News"A un bivio. La transizione all'età adulta dei minori stranieri non accompagnati in Italia"



07 novembre 2019

"A un bivio. La transizione all'età adulta dei minori stranieri non accompagnati in Italia"


Rapporto di ricerca realizzato da Fondazione ISMU

Il Rapporto

 

Procedure lente e complesse per il rilascio di documenti legali; casi di discriminazione e razzismo; difficoltà nell'accesso all'istruzione e alla formazione e nell'inserimento lavorativo; il superamento di traumi emotivi, nonché il rischio di subire violenza, in particolare per le ragazze. Questi i principali fattori che ostacolano la transizione dei giovani rifugiati e migranti verso l'età adulta, che emergono dal rapporto, A un bivio: la transizione all'età adulta dei minori separati e non accompagnati in Italia. Il rapporto, appena pubblicato, è stato commissionato da UNICEF, UNHCR e OIM e realizzato dalla Fondazione ISMU in collaborazione con Università di Roma Tre e Università degli Studi di Catania.

Il rapporto evidenzia la "tripla transizione" alla quale devono far fronte i giovani rifugiati e migranti nel momento in cui compiono 18 anni: il passaggio dall'adolescenza all'età adulta, dalla vita in un Paese a quella in un altro, e i traumi e i dolori emotivi dovuti alla fuga dalle proprie case e ai viaggi pericolosi che intraprendono.

La ricerca è stata condotta con un approccio biografico partecipato – incentrato sul diritto dei bambini e degli adolescenti a svolgere un ruolo attivo nelle questioni che li riguardano – e ha visto nella funzione di intervistatori un gruppo di MSNA neomaggiorenni, per favorire il clima dell'intervista in una relazione tra pari.

Tale approccio ha reso protagonisti 185 MSNA e neomaggiorenni (ragazzi e ragazze) in 3 Regioni (Sicilia, Lazio, Lombardia), con la loro molteplicità di storie, difficoltà soggettive, ostacoli strutturali e fattori di supporto. Inoltre, sono state raccolte le testimonianze di 46 referenti istituzionali, operatori sociali e tutori volontari che lavorano o vivono a stretto contatto con i ragazzi.

Nel rapporto le tre agenzie delle Nazioni Unite forniscono raccomandazioni chiave alle autorità italiane e alla Commissione Europea:

Raccomandazioni alle autorità italiane

  • Adottare una strategia nazionale intersettoriale volta a incrementare le opportunità di inclusione sociale dei giovani rifugiati e migranti che hanno compiuto da poco 18 anni, nonché un Piano d'azione nazionale contro razzismo, xenofobia e discriminazioni. 
  • Assicurare la piena implementazione della Legge n. 47/2017 sulle misure di protezione nei confronti di minori stranieri non accompagnati.
  • Assicurare che i giovani interessati abbiano accesso a supporto psicosociale, assistenza sanitaria, istruzione, misure di prevenzione e risposta alla violenza di genere, formazione e servizi per l'impiego.
  • Fornire informazioni ai giovani interessati in merito ai pericoli derivanti dal coinvolgimento in attività informali e illegali, quali la tratta di esseri umani e lo sfruttamento sessuale.
  • Accelerare le procedure per il riconoscimento delle qualifiche ottenute in Paesi terzi.
  • Incrementare la partecipazione dei giovani rifugiati e migranti alle attività sociali e ricreative.

Raccomandazioni alla Commissione Europea

  • Facilitare una cooperazione efficace fra gli Stati membri nella valutazione del superiore interesse di ogni minore, e nell'implementazione delle procedure di ricongiungimento familiare.
  • Istituire un sistema per la raccolta di informazioni e dati accurati in merito ai minori rifugiati e migranti separati e non accompagnati, sia ex sia attuali, per rafforzare i sistemi di protezione.
  • Nell'ambito dell'imminente fondo FAMI della Commissione Europea, destinare risorse al rafforzamento e all'estensione delle buone prassi individuate in questo rapporto.

Fonte: UNHCR