Venerdì 4 settembre, in prima serata su RAI3, verrà trasmesso "Il nostro Paese" di Matteo Parisini, docufilm che racconta le vite e le aspirazioni di otto ragazze, testimoni di quegli oltre 800mila giovani nati in altri paesi che hanno trovato la propria casa in Italia. Insaf, Alessia, Marya, Anna, Sabrine, Ihsane, Ana Laura e Rabia vivono e studiano in Italia, parlano italiano, condividono abitudini e costumi dei loro coetanei: essere italiani è per loro una condizione di fatto. Contribuiscono attivamente alla costruzione della società civile, sono perfettamente integrate nel tessuto sociale ma senza un documento – la cittadinanza italiana – che lo possa testimoniare.
Da nord a sud, da Trieste a Napoli passando per Reggio-Emilia e Barletta, "Il nostro Paese" segue la loro vita quotidiana, la difficile condizione d'incertezza di chi si ritrova ad essere "quasi italiano". C'è Alessia, diciannovenne nata in Russia ma cresciuta in Italia dove è arrivata all'età di tre anni. È cintura nera di taekwondo, ha vinto due coppe e gareggia sia a livello nazionale che internazionale ma non può partecipare alle Olimpiadi con la Nazionale Italiana. C'è Ana Laura, origini brasiliane, a Trieste dall'età di due anni. Studia all'università ma non può fare l'Erasmus. C'è Anna, nata a Napoli da genitori senegalesi, che a 18 anni ha perso l'occasione per richiedere la cittadinanza per motivi burocratici e da allora deve rinnovare ogni anno il permesso di soggiorno.
"Il nostro Paese" è stato prodotto da Ladoc in collaborazione con Isola Film e Ghirigori, il supporto di Regione Emilia-Romagna, Film Commission, Regione Puglia Apulia Film Commission, Fondo Audiovisivo Friuli-Venezia Giulia, il patrocinio di Amnesty International e il sostegno di Italiani Senza Cittadinanza.
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