Nel marzo 2019, le domande di protezione internazionale nell'UE + (che comprende i 28 Stati membri dell'Ue più la Svizzera e la Norvegia) sono state significativamente superiori rispetto a quelle di un anno fa, ovvero 58 778 (+ 20% rispetto a marzo 2018).
Tale aumento – secondo l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (EASO) - è in parte dovuto al numero più elevato di domande presentate da cittadini provenienti da Stati esenti dall'obbligo del visto per entrare nello spazio Schengen. Oltre il 28% di tutte le domande di protezione internazionale presentate a marzo proviene, infatti, da cittadini di tali Stati: in particolare Venezuela (2 °), Colombia (5 °), Albania (9 °) e Georgia (10 °) sono tra i primi dieci paesi di origine dei richiedenti nell'UE + nel periodo di riferimento.
Con 4 304 domande presentate a marzo, il Venezuela è stato il secondo principale paese d'origine dei richiedenti asilo, dopo la Siria (5 336 domande). Negli ultimi sei mesi, circa il 43% dei richiedenti venezuelani ha ricevuto protezione internazionale in prima istanza, anche se per molti altri le decisioni rimangono pendenti.
Anche i cittadini colombiani hanno presentato nel mese di marzo un numero senza precedenti di domande di protezione internazionale nell'UE +. A marzo, le domande colombiane sono state oltre 2 551. Il tasso di riconoscimento per i cittadini colombiani è rimasto molto più basso rispetto ai venezuelani, pari all'11% negli ultimi sei mesi, anche se il numero di decisioni di prima istanza emesse era molto basso.
Oltre ai venezuelani e ai colombiani, sono in aumento anche le richieste di altre nazionalità latino-americane, come salvadoregni, nicaraguensi, honduregni e peruviani, anche se su scala inferiore.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito dell'EASO
Fonte: Easo