La distribuzione geografica degli stranieri residenti sul territorio della Valle d'Aosta all’1.1.2021 conferma il primato del Comune di Aosta, che conta 3.025 presenze, pari a oltre un terzo del totale. Seguono i Comuni di Saint-Vincent (374, 4,5%), Châtillon (316, 3,8%), Valtournenche (297, 3,5%), Pont-Saint-Martin (284, 3,4%), Verrès (264, 3,1%) e Saint-Pierre (255, 3%). Tuttavia, di questi Comuni quello con la più alta incidenza percentuale è Valtournenche (13,1%), che è anche il territorio che presenta il dato più elevato a livello regionale, seguito da Verrès (10,2%), Aosta (9%), Saint Vincent (8,4%), Pont-Saint-Martin (8%), e da Saint-Pierre (7,9%). Tra i Comuni con la più elevata incidenza di residenti stranieri troviamo però anche Challand-Saint-Anselme (9,5%), Cogne (9,5%) e Ayas (9,4%). Rispetto al 2014, il calo maggiore in termini assoluti dei residenti stranieri si osserva per il Comune di Châtillon (-114 unità) seguito da Saint-Vincent (-86 unità) e da Pont-Saint-Martin (-83 unità), a fronte degli aumenti di Valtournenche (+108 unità), Aosta (+44 unità) e Saint-Christophe (+38%). In termini relativi, le riduzioni più importanti hanno interessato i Comuni di Rhêmes-Saint-Georges, Oyace, Torgnon e Emarèse.
Rispetto ai Paesi di provenienza, gli ultimi dati disponibili (1/1/2021) mostrano come tra i cittadini stranieri gli europei siano maggioritari (54%) e come il paese di provenienza più diffuso sia ancora la Romania (28%), seguito dal Marocco (18,9%), dall'Albania (8,6%), dalla Cina (3,7%) e dalla Ucraina (3,6%). Sebbene i cittadini stranieri di questi cinque Paesi spieghino circa i due terzi del complesso di quelli residenti in Valle d'Aosta, va parallelamente notato che le nazionalità presenti nella nostra regione ammontano complessivamente a circa 120.
Raggruppando i dati per aree geografiche, la componente migratoria più significativa, tolta quella europea, è senza dubbio quella proveniente dall'Africa Settentrionale, pari al 23,3% del totale, seguita da quella asiatica 8,2%. Tra le comunità prevalenti, quelle caratterizzate da una maggiore incidenza di popolazione di genere femminile provengono dall'Ucraina (83,7%), seguita dalla Russia (81%), dal Brasile (71,3%), dalla Polonia (74%) e dalle Filippine (61,5%). Per ciò che riguarda i Paesi del Nord Africa, ma anche per Paesi come la Nigeria, il Senegal, l'Albania, il Pakistan, l'India e il Bangladesh, continua invece a prevalere la componente maschile.
A inizio del 2021 poco meno del 60% dei cittadini extracomunitari regolarmente soggiornanti in Valle d'Aosta è titolare di un permesso di lungo periodo. Tale percentuale è tendenzialmente in crescita rispetto al 2014. Dei circa 1.600 cittadini non comunitari titolari di permesso con scadenza, il 52,9% è composto da uomini, confermando una lieve prevalenza quindi della componente maschile.
Gli ingressi di cittadini non comunitari nel 2020 ammontavano a 163 unità, in sensibile contrazione rispetto all'anno precedente (-53%). Se si eccettuano il 2016 ed il 2018, gli ingressi sono sostanzialmente in diminuzione dal 2011. Nel 2016, con quasi 600 ingressi, si è peraltro registrato uno dei valori più elevati del periodo 2007-2017.
Rispetto ai motivi degli ingressi di cittadini non comunitari registrati nel 2019, prevalgono ancora quelli familiari (70%), un valore questo ultimo leggermente in contrazione rispetto a quello dell'anno precedente, quando erano pari al 73,1%, ma che tuttavia si mantengono sui livelli massimi dal 2007. I permessi per motivi di lavoro per contro si attestano su valori minimali (2,5%), contro valori che sfioravano il 50% nel periodo pre-crisi. Se nel 2020 i permessi per motivi di Asilo/Umanitari risultano dimezzati rispetto all’anno precedente, tuttavia essi crescono in termini di incidenza, passando dal 17,4% del 2019 al 20,5% del 2020, ma in ogni caso si tratta di un valore decisamente inferiore di quelli osservati nel periodo 2015-2018, quando in media è stato pari al 39%.
Nell'anno 2019 gli ingressi di cittadini stranieri sono costituiti per oltre la metà da uomini (57%), valore questo ultimo in crescita dal 2015, e hanno riguardato prevalentemente cittadini marocchini (23,9%), dell'Albania (22,7%), del Pakistan (12,9%) e della Tunisia (6,7%).